Avvicinamento silenzioso a Londra 2019 senza le trombe dei grandi allenamenti come a Berlino 2018 o grandi preparativi come a Monza 2017

Come sta Kipchoge? Bene, altrimenti resta a casa – finora non succede – e basta un passaggio più tranquillo a metà per lasciargli compagnia fino alla fine.

Nei link i report di Londra 2018 calda (2h04’17” = 1h01’00” + 1h03’17”) e 2016 tattica (2h03’05” = 1h01’24” + 1h01’41”), stavolta pacer per tutti.

Gli è bastata una progressione finale (2h02’37” = 1h01’37” + 1h01’00”) per aprire compasso e sorriso, rendendo comprimari due fenomeni da 2h03′ in gara vera.

Mo Farah disperso dopo metà (2h05’39” = 1h01’38” + 1h04’00”) meglio dell’anno scorso non abbastanza con avversari e ritmi asfissianti fin dall’inizio.

Donne pigre, come spesso capita, facile negative split, almeno davanti, tranne la coraggiosa australiana over 40 Sinead Diver (2h24’11 = 1h11’22” + 1h12’49”).

Così la tarda galoppata di Brigid Kosgei (2h18’20” = 1h11’38” + 1h06’42”) conferma che il record di Paula Radcliffe da anni ha i giorni contati: basta organizzarsi.

E nelle ricerche è saltato fuori Eyob, contento del suo 60’53” in mezza come Yassine del suo 2h08’05” in maratona, che gli basta poco per raggiungerlo.

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