UltraBericus 2016 numero 6, la mia terza, la prima che corro in senso “orario”. Preparazione migliore di sempre sia per sensazioni che dai dati estrapolati sul consumo del “VO2 max”.

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Nei momenti che precedono lo start, le note dei Carmina Burana rendono l’atmosfera ancora più elettrica, ognuno fa l’ultimo check up, poi lo sparo e via verso Monte Berico, dove mi aspettano Enrico e Luigi, ad incitarmi, arrivati correndo da Marostica.

Giornata stupenda, temperatura ideale, i presupposti per far bene ci sono tutti; mi alimento con cura, come sempre, ma circa a metà percorso in prossimità dell’Eremo di S. Donato lo stomaco mi dice che qualcosa non va.

Si innesca quindi un fastidioso mal di pancia del genere intestinale che non mi permette di integrarmi come vorrei. L’andatura scende un po’. Che sarà stato? Bevanda fresca? Colpo di freddo? Stress nervoso?

Non mi resta che passare al piano B, accantonare i propositi sul “personale” e pensare invece ad arrivare limitando i danni. Il sole è forte, specialmente su certe rampe dove non riesco a correre ma l’imperativo è non mollare, tantomeno quando a superarti sono avversari su cui nelle scorse edizioni avevi la meglio. Come si dice “fa parte del gioco” anche se proprio un gioco non è.

Giungo quindi dopo 7h27’ all’arrivo in Piazza dei Signori dove mi attendono Anna Raffy e Denis. Solo vederli mi fa tornare il sorriso. 12’ minuti il gap sul tempo previsto: oggi va bene così. Come dice un mio amico pescatore “no poe esare sempre domenega”.

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Qui l’UltraBericus 2015, con l’indice di tutti i racconti del Gas, dove ho anche recuperato la foto. Nel frattempo il Gas si sta caricando per triplicare la durata alla 24 ore di Ciserano (BG).

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