_IMG_0283_crop_FB_Nella terza vita agonistica che ormai si sta configurando mi concedo simpatiche divagazioni prestazionali a favore degli altri che, più o meno, si inseriscono in un processo di ricrescita (anche di cartilagine al ginocchio sinistro?). Non mi piace gareggiare di sera, non ci sono proprio, a meno che non corrisponda con un giorno di recupero dai turni domenicali (CorriTreviso e 5 Miglia di Bassano). Poi capita che tutto si incastri perfettamente e mi trovi alla partenza di un circuito per me nuovo: nelle ultime edizioni il 10mila delle Fornaci stava tre giorni prima della Mezza del Brenta, quest’anno le magie di calendario ha messo l’ultimo mercoledì di agosto a 10 giorni dalla prima domenica di settembre. Inoltre il mercoledì sera ho già il permesso di uscire in anticipo.

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Nessun problema a scaldarsi per correre a 4’00”, anche arrivando tardi in zona partenza: un po’ di avanti indietro, un po’ di stretching dinamico, un po’ di andature coordinative tanto per verificare che sia tutto a posto. Si suda anche a star fermi sotto il gonfiabile in attesa del via. Sarà il ritmo giusto? La prima tabella è generosa, mi affido ai GPS e rallentiamo comunque, mantenendo il margine fino ai 3km dopo aver favorito della pendenza acquisita in precedenza.

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A metà siamo ben sotto i 20′ e quindi lascio il gruppo che avanza sul vantaggio e comincio a recuperarne quanti più possibile da dietro. Mi sono ricordato che sul palloncino ho scritto 40 come sul pettorale e a 40′ dovrei arrivare. Il secondo giro mi sembra meno afoso, anche in mezzo ai campi di granturco, e agli 8km siamo quasi a 32′. Lascio anche questo gruppo per incitare quelli leggermente indietro che ce la possono fare sfruttando l’abbrivo finale e la volata alla vista del gonfiabile: arrivo appena sopra i 40′ insieme a Silvia che non mancherà a breve di abbattere la barriera.

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