Giovedì sera mi è arrivata una scheda da Diego Sbrego con altre foto della Dieci Miglia delle Rose, prontamente aggiunte all’album di lunedì, e mi ha stupito la diversa azione di due atleti che istruisco da vicino e manco si conoscono.

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Antonio corre molto più di Giovanni, ma è in difficoltà a correre forte come Giovanni, e non solo per i nove anni in più (68’41” vs. 67’07”). Gli ho fatto notare: stessa posizione dell’arto in spinta, diversa apertura di quello libero. Miglioriamo? Magari al ritmo degli U.S.U.R.A. Open Your Stride: al mixer Dr. Carlo POZZAN.

http://youtu.be/TPFAYIr8z2I

Antonio corre da molto tempo e vorrebbe tornare a correre i tempi di un tempo: ce la può fare. Come Iana KNAK, ultima arrivata a Scuola di Corsa, che ha cominciato da poco a confrontarsi con il crono e ha esordito alla grande alla Maratona del Santo in 4h11’13”: anche per lei, più che dal GPS, il miglioramento della prestazione può venire da quello della funzione.

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