20140925_trend Alessandro MOCELLIN_FBCome mio fratello Luigi al Trail degli Eroi, anche Alessandro con il suo racconto della Warsavia Marathon ha saturato il serbatoio di attenzione del lettore e svuotato la mia capacità interpretativa e formattante (vd. testo originale in calce, per chi vuol fare esercizio), come con la Granfondo Pinarello due mesi fa. Non gliene faccio una colpa, anzi, lo ringrazio di arricchire questo sito che altrimenti sarebbe troppo autoreferenziale, ma come è difficile entrare in un testo altrui ancor più difficile è dare un dritto nella testa al groviglio di pensieri che devono prendere forma in maratona dopo il personale alla Mezza del Brenta.

20140928_registrazione e relax Alessandro MOCELLIN_FBTroppi problemi e poca preparazione per puntare a un sano raddoppio che arriverà in primavera se il Mocce passerà un buon inverno. Venerdì mattina ore 4.23 “Ciao Coach, ecco l’ultima registrazione che ti invio prima della maratona di domenica. Oggi parto e non porto con me il pc, ma il minicardio si!”. Un altro guerriero della tribù Hosand? “Vai tranquillo! Sai quello che devi fare‘, confermandogli il bollino verde. Anche il giorno della competizione era bello carico, fuori scala per lo stress interno (3,3x rispetto alla sua media), ma era solo attivazione pre gara: per lui funziona così!

Di rientro dalla 36^ Warsavia Marathon 28/09/2014. 42195 metri corsi con il cuore e con la testa al mio rientro alla lunga distanza dopo Treviso a marzo 2013. La preparazione non è stata così intensa e stressante come per Berlino o New York, e credo che gli effetti si siano visti. Il tracciato di Warsavia non è facile. Nei primi 10 km., che si snodano nella parte della città vecchia fino ad approdare lungo la Vistola, il fiume che attraversa la città, hanno un continuo saliscendi che da freschi è come non sentirli. In questa parte del tracciato il dislivello è per il 95% negativo. Dal 10 al 21 mo km. Si corre tutto lungo il fiume su di uno stradone a tre corsie per senso di marcia ma sempre affiancati dal verde di prati e alberi ben curati. Si devia per il parco più grande della città al 15 km.. Lo si attraversa per intero con una parte in sterrato, ma comunque ben lisciata. Poi si ritorna verso il fiume per lasciarlo al 20mo km. Ed il passaggio alla mezza senza tappeto di rilevazione. Le rilevazioni sono fatte al 10 – 15 – 20 – 25 – 35 e traguardo. Dal 21mo, dopo aver passato un piccolo cavalcavia, si percorre una stradina in mezzo al verde con una decina di dossi rallentatori ma ben coperta dall’ombra degli alberi. All’uscita per imboccare lo stradone che ci porterà fino alla casa base, una rampetta taglia gambe….. Si percorre un tratto di andata e ritorno per un totale di un paio km. o poco più, dove c’è un giro di boa senza controllo… ( nelle conclusioni spiego il motivo ) Ok, ora si ricomincia a salire, non salite vere e proprie, ma una continua pendenza che si farà sentire nei kilometri a seguire. Dal 30mo in poi, tutta la strada in 2 corsie chiusa la traffico, ma che sale. La verità, al 26mo km. ho iniziato ad avere un sentore di crampi ad entrambi gli adduttori femorali posteriori, che sono svaniti grazie alla continua idratazione, ogni 2,5 km. e non solo nei punti ristoro, ma anche grazie alla strada che da li in poi non sarebbe più stata piana per un 7/8 km.. Al 38mo km., si comincia ad avere il pubblico lungo il percorso che ti acclama e ti incita. Non che nel resto del tragitto mancasse! Ogni 5 km. c’era un gruppo che suonava o un dj con la musica. Agli incroci la gente si assiepava per incitarti…. Al 39mo km. imbocchi la strada che ti riporta allo stadio e noti che il ponte che devi attraversare, ma che avevi già fatto al mattino in partenza, è una continua ondulazione, come Manhathan a New York, ma meno accentuato….. Prima di accorgerti di questo però, vedi lo stadio. È lì che devi arrivare e lo metti nel mirino….. Non sei arrivato, ma quasi… Hai ancora 2 km. e 195 fottutissimi metri…. Stringi i denti ed il pubblico ti spinge a non mollare…. Passi il ponte e con lui il cartello dei 41… Svolti a dx per affrontare la discesa dello svincolo…. Tratto piano e trovi gli 800… Ti dici: ” sono solo 2 giri di campo, dai che il più l’hai fatto. Vola a goderti lo spettacolo dell’arrivo”…. Da 600 a 300 in un tratto pianeggiante…. Passi i cancelli d’entrata dello stadio ed imbocchi il tunnel che ti porta alla gloria del traguardo…. Nel tunnel il cartello dei 200 ma…… La rampa di accesso allo stadio!!! Voglio spingere, io ed il mio cervello vogliono spingere ma le gambe si sono improvvisamente indurite…. Due plinti in cemento armato che affrontano la pseudo salita….. Aiutooooooo!!! Nulla da fare! Ingrano la ridotta e balzello fino a raggiungere il piano dello stadio dove entro tra due ali di folla calorosissima e ricomincio a correre godendomi lo stadio ed il tabellone con il crono d’arrivo….. 02.57.55
FELICE…. EMOZIONATO…. INCREDULO…. STANCO…
GRAZIE!
Ultime considerazioni…… Una maratona da fare, con i sui 20000 partecipanti per il 90% polacchi. Curata bene, gestita bene con tanti volontari che aiutano l’organizzazione dal ritiro del numero e pacco gara, all’arrivo della corsa… Ho approfittato del servizio massaggi all’arrivo, 2 ragazze che mi hanno rigenerato le gambe, 1 a dx ed 1 a sx….. La città pulita e corretta. Non c’erano veri e propri cancelli per l’accesso alle griglie, ma dei ragazzi con dei cartelli che indicavano il tempo, dalle 3,00 ore in poi, segnando ogni 15 minuti. Un popolo CORRETTO e RISPETTOSO del prossimo che si mette in fila non affianco e non si infiltra tra i partenti con tempo da 3 ore, sapendo di valere un 3.30 o 3.40…. La consiglio! È stata veramente una bellissima esperienza.
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