IMG_20150329_144752_crop_resMi ero perso la lunga preparazione e ancora domenica non ho letto la pagina della Gazzetta: volevo guardare senza pregiudizi, solo con la memoria di quanto raccolto in quasi 40anni di letture e dirette TV, cronache e rotocalchi.

Avevo paura facesse la fine della fiction su Dorando Pietri, tre anni fa, siglata da Vanni Lòriga in latino “Quod non fecerunt Barbari, Barbareschi fecit!”. Che ritorna, come produttore e protagonista, interpretando un improbabile Carlo Vittori (fumava davvero così tanto?), senza chiedere di più a Michele Riondino (chi saprebbe avvicinare Mennea in soli tre mesi?), senza i budget di Momenti di Gloria e la colonna sonora di Vangelis.

15602_10204059234584567_6834316424339977787_nPiù facile ricostruire lo stadio di Parigi 1924 che quello di Mosca 1980, come i personaggi noti a pochi in foto bianco e nero che uno entrato nel colore e arrivato fin dentro i social per parlare direttamente ai campioni di oggi.

Pietro Mennea era già nella storia dell’atletica mondiale e ha già tratti mitologici in quella italiana, quando le persone in carne e ossa non bastano a ispirare la pazienza alla prestazione, dopo analisi maniacale. Nei due link tante cose da ripetere e riscoprire.

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