Due campioni radiofonici possono fregarsene delle scarpe quando vanno in onda "solo voce", un po' meno quando sono in partenza in maratona. Assuefatti dalla comodità, poi le portano ovunque, anche sul palco: così Linus e Roberto Cruciani in Sala dei Notari a Perugia (2015/04) e alla maratona di Firenze (2012/11). Di sicuro non si sono beccati ...
Sto scrivendo il pezzo Mondo Running per il Grande Sport cartaceo (2'500 battute e una foto senza link), ovviamente su Katia Figini e Nico Valsesia, che avevo già approfondito, anche con la lettura del libro con Andrea Schiavon, e ho cercato un altro punto di vista ...
All'arrivo ho salutato Giancarlo Ceccon, fotografo del Giornale di Vicenza, che mi ha chiesto se avessi immagini di gruppo lungo il percorso, essendosi lui fermato in piazza. Appena arrivato a casa, prima di pranzo, ho inviato subito sei immagini, che non ho trovato sul cartaceo stamattina, ma nella più ricca fotogallery online.
Adriano Zanellato e Simone Rossi si sono ben difesi alla StrArzignano (1h02'20" e 1h05'43 real time sui 12km), come Andrea Maroso e Giovanni Ricchiero alla Mezza di Padova (1h26'24" e 1h30'31" real time sui 21,1km) che sono stati preceduti dalla new entry in pista giovedì sera e nel gruppo WhatsApp, Mauro Busnardo (1h25'28") ...
"Questa si chiama Marcia del Beato e non Corsa del Beato" mi ha detto Tommaso quando nel finale aveva bisogno di camminare. Aveva tenuto bene fino al secondo ristoro, agriturismo ai Marosi, forse perché eravamo andati lunghi al primo, campo di Pianezze, ma vorrei far provare ai runner di pianura salire fin quasi a S.Luca par trodi pì che strade fino al GPM all'imbocco di Perozzi Filisedo. Altro che StraVicenza!
Alla fine della Val d'Inverno l'incontro con lo zio Luigi - la miglior foto, grazie al favore di luce - prima che lui deviasse al comando tappa per i 21km e noi scendessimo con la corrente del Longhella per i 13km. Tutto documentato nell'album facebook.
Ci siamo ritrovati in piazza al ristoro finale. Qualche foto e do ciacoe per salire Tommaso a casa, ricaricato a molla, Luigi alla Rondinella (quasi 7km, D+750m) ...
All'attacco del Carrefour de l'Arbre ... e invece domenica scorsa ero in piazza a Zané, dove le mattonelle sono più regolari rispetto rispetto al pavé di Arenberg o Mons en Pevele, i tre tratti a 5 stelle alla Parigi-Rubaix.
Così si è salvata la Cavalera di Chiara, non avendo bisogno della K8-S di Wiggins, che se mai regalasse il 9% promesso da Pinarello, avremmo avuto un podio monocolore Sky, come quello Mapei 1996 su rigide Colnago, ritorno alla tradizione dopo le sperimentazioni biamortizzate Bianchi di due anni prima ...
L'altra sera in bici mi è capitato di riassumere a un neofita "tieni l'appoggio dietro e libera la flessione dell'anca", quello che (+ o -) ci è riuscito nel primo giro, salutando Silvia e il suo obiettivo.
Poi nell'ultimo rettilineo Chiara ha ceduto all'overstriding e io sul ginocchio della gamba buona, perdendo Silvia fra il pubblico.
Osserviamo da vicino i nostri atleti e a volte ci dimentichiamo di essere osservati, con risultati sorprendenti (e divertenti) quando le parti si invertono ...
Copio incollo in toto il post a caldo di Linus sulla maratona di Milano, così ho spazio per tutte le immagini. È tanto che non tocco l’argomento, al punto che qualcuno comincia a chiedermi se corro ancora. Certo che sì, ma l’ultimo anno è stato molto complicato, il recupero dall'operazione al tendine è una cosa lunga, per adesso mi accontento di corsette più brevi e meno ambiziose, come quella di ieri sera.
Ieri mattina ho seguito da fuori la Maratona di Milano, ho attraversato la città intorno alle dieci e trenta andando in radio e l'ho ri-attraversata al ritorno poco dopo le 13. In entrambi i casi ho trovato una città incasinata ma paziente, incolonnata ma non troppo arrabbiata. È già un grande successo, in particolare pensando a cosa accadeva gli anni passati.